E visto che aveva un sacco di soldi e non aveva niente da fare, il sultano giorno e notte pensava solo come divertirsi, come passare il tempo più allegramente e piacevolmente.
Un giorno gli araldi si recarono in tutte le città e i villaggi dell'impero turco e annunciarono: "Chi dirà la migliore bugia al sultano riceverà una borsa piena di monete d'oro!“
Da ogni parte, molti scaltri poveracci andarono al palazzo del sultano, ma tutti tornarono a testa bassa e bisacce vuote.
Anche Hitar Petar con la giubba sulle spalle, in groppa all'asino si diresse verso Costantinopoli.
- Dov'è la tua borsa, Petar? - scherzò sua moglie.
- Beh, da parte mia la bugia, e da parte del sultano le monete e la borsa! - Petar rise e spronò l'asino.
Quando Hitar Petar arrivò al palazzo del sultano, il sultano gli disse:
- Devi aver portato una grande borsa per la stupida bugia che stai per raccontarmi!
- Non porto una borsa e non sono venuto a dirti bugie! - Petar rispose seriamente.
- Allora, perché diavolo sei venuto? - chiese il sultano.
- Una volta tuo padre - il vecchio sultano - aveva bisogno di soldi e mio nonno gli prestò due moggi pieni di lire d'oro. Sono venuto a pareggiare i conti!
- Come? - saltò dalla sedia il sultano arrabbiato. - Mio padre non ha mai preso in prestito denaro! E da dove avrebbe preso l'oro tuo nonno! I sultani non lasciano un soldo al popolo! Questa è la più grande bugia che abbia mai sentito!…
- Io dico che è vero - Petar si affusolò i baffi, fece l'occhiolino e sorrise sornione — e tu devi restituirmi due moggi pieni di lire d'oro. Se invece, come dici tu, è una bugia — dovrai darmi solo un sacchetto di monete d'oro…
Non c'era nulla da fare, il sultano si trovò alle strette e ordinò di dare le monete d'oro a Hitar Petar.
Peter prese la borsa piena, montò sull'asino, partì e pensò: "Il denaro facile si spende senza tenerne conto!" Al ritorno a casa, ovunque incontrava per strada qualche povero uomo, gli dava una moneta d'oro perché parlasse di lui e raccontasse di come Hitar Petar aveva buggerato il sultano turco. Quando tornò a casa, solo due o tre monete suonavano sul fondo della borsa. Sua moglie lo incontrò e disse:
- Sembra che la tua bugia fosse piccola, Petar!
Hitar Petar saltò giù dall'asino e divertito, fece cenno con la mano in segno di rinuncia:
- Beh, moglie, la bugia era buona e la borsa era piena, ma sai "l'uomo povero si accontenta di poco!…“
(dal libro "Hitar Petar" di Sava Popov)
Traduzione dal bulgaro: Emilia Vinarova
Traduzione dal bulgaro: Emilia Vinarova
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